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Cattolici Genovesi




















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I N D I C E

COPERTINA - IL SINCRETISMO

PAG 1 - IL GAZZETTINO

PAG 2 - EDITORIALE - PER IL NUOVO PAPA

CULTURA E SOCIETA'

PAG 3 - BENEDETTO XVI VISTO DAGLI ALTRI

PAG 4 - I QUESITI DEI REFERENDUM DEL 12 - 13 GIUGNO

PAG 4 - DA RICORDARE AL MOMENTO DEL VOTO POLITICO

PAG 5 - NON SI VOTA IL DIRITTO ALLA VITA

PAG 6 - L'EUROPA E LA GEOPOLITICA AMERICANA

PAG 8 - RELIGIONI - LE FONTI SPURIE DELLA TEOLOGIA DI LUTERO

PAG 12 - I MISTERI DELL'11 SETTEMBRE 2001

PAG 14 - LA MORTE DEL PAPA SUI GIORNALI STRANIERI

PAG 14 - LIGURIA NOSTRA - LA VALLE DEL BISAGNO

PAG 17 - RASSEGNA STAMPA

PAG 18 - FLAGELLAZIONE

PAG 19 - VARIE

PAG 21 - SPETTACOLI - LE CROCIATE DI RIDLEY SCOTT (FILM)

PAG 23 - ULTIMISSIME ________________________________________________________________
ASSOCIAZIONE CATTOLICI GENOVESI
SEGRETERIA c/o RINO TARTAGLINO - VIA CAGLIARI 3/8 - 16142 GENOVA
*ARTICOLI NON FIRMATI SONO DEL SEGRETARIO

TARTAGLINO RINO
Tel. 010.876.398
_________________________________________________________________
IN COPERTINA : IL SINCRETISMO CONSISTE NEL FARE DI TUTTE LE RELIGIONI UNA COSA SOLA. NON ESISTE UNA VERITA' MA TANTE VERITA'. TUTTE ACCETTABILI. IL DIALOGO, LA TOLLERANZA SONO GLI STRUMENTI CHE LE ELITES USANO PER REALIZZARE QUESTO OBIETTIVO
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Gazzettino


 
1 MAR
LIBANO: MANIFESTAZIONI CONTRO LA SIRIA
2 MAR
FAZIO (Bd'I): INCARICO A VITA - VUOLE MORIRE BANCHIERE
4 MAR
SGRENA LIBERA, MORTO FUNZIONARIO DEL SISMI
7 MAR
CARD. RUINI: INVITA A NON VOTARE AI REFERENDUM - EVVIVA
8 MAR
FIRME FALSE NELLA PRESENTAZIONE DELLE LISTE - ANCHE LE LISTE ?
8 MAR
CECENIA: UCCISO MASKHADOV
14 MAR
DARFUR: 180MILA VITTIME - INTOLLERANZA ISLAMICA
19 MAR
TERRI SCHIAVO: STACCATI I TUBI DEL CIBO - TENTATO OMICIDIO
24 MAR
IMMIGRATI GETTATI IN MARE DA SCAFISTI -VIVI E LASCIA MORIRE
26 MAR
PESANTI CRITICHE AL PAPA DALL'ERETICO KUNG - IL CARRO DAVANTI AI BUOI
30 MAR
TIMORI PER LA SALUTE DEL PAPA
31 MAR
WOLFOWITZ PRESIDENTE DELLA BANCA MONDIALE - SPERIAMO NON SIA GUERRA PREVENTIVA
1 APR
TERRI SCHIAVO E' MORTA - OMICIDIO RIUSCITO
1 APR
MUORE GIOVANNI PAOLO II - UNA PREGHIERA
8 APR
FOLLA COMMOSSA AI FUNERALI DEL PAPA
11 APR
SATANISTA CONDANNATO A 19 ANNI - LUCIFERO PUO' ATTENDERE
15 APR
FOLLINI (UDC) MINACCIA CRISI DI GOVERNO - TU QUOQUE....
19 APR
RATZINGER E' BENEDETO XVI - GRANDI SPERANZE
21 APR
SPAGNA: SI' AI MATRIMONI GAY - COSI' FACEVANO ANCHE A SODOMA. I REPERTI SONO SOTTO IL MAR MORTO
24 APR
ABU GHRAIB: ASSOLTI I GENERALI - POVERINI, NON SAPEVANO
30 APR
INCHIESTA CALIPARI: USA E ITALIA NON SONO D'ACCORDO - I SOLDATI USA AVEVANO RAGIONE GIA' PRIMA DI SPARARE
1 MAG
ARRESTATO IZZO PER ALTRO MASSACRO - ACCIDENTI, DOVRA' COMINCIARE DI NUOVO A PENTIRSI PER STARE MEGLIO
5 MAG
IRAQ: CONTINUANO GLI ATTENTATI - NIENTE DI NUOVO AD EST
12 MAG
CIRIO E PARLMALAT: ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE - DOPO TANTO ANCHE I GIUDICI HANNO CAPITO
15 MAG
UZBEKISTAN: RIVOLTA ISLAMISTA
21 MAG
SADDAM FOTOGRAFATO IN MUTANDE - GOLIARDIA USA
23 MAG
GERMANIA: SCHROEDER PER IL VOTO ANTICIPATO
24 MAG
I REFERENDARI TEMONO L'INTERVENTO DEL PAPA - I CATTOLICI NON LO TEMONO; ANZI SPERANO
25 MAG
EUROSTAT: I ONTI ITALIANI IN ROSSO - A QUANDO LA STANGATA ?

 
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EDITORIALE



PER IL NUOVO PAPA


Spetta al gregge seguire il Pastore quando lo vuole condurre ai pascoli salutari, e non deve il Pastore seguire il gregge attraverso i sentieri sviati. ___________________ San Gelasio

Da più di un mese abbiamo un nuovo Papa del quale abbiamo subito apprezzato la gentilezza il garbo, ma, dalle sue posizioni iniziali abbiamo avuto la sensazione di avere un pontefice che vuole agire in maniera incisiva conservando modi cordiali.
Il suo predecessore molto apprezzato dai non cattolici per le sue aperture e le sue iniziative ecumeniche lascia tante speranze, ma oggettivamente vi sono ora per la Chiesa più problemi che all'inizio del suo pontificato.
Se consideriamo cosa vuole il mondo perché un Papa sia gradito scopriamo le ragioni della crisi della Chiesa. Che cosa vuole il mondo dalla Chiesa?
Che rinunci alla morale sessuale, all'autorità (primato del Papa), introduca la democratizzazione a tutti i livelli, conceda il sacerdozio alle donne, continui ad umiliarsi coi mea culpa, spinga il suo ecumenismo ed il dialogo interreligioso fino al relativismo.
Seguire il mondo è impossibile, sarebbe la distruzione della Chiesa e questo non avverrà mai. Se la Chiesa è in crisi il mondo lo è ancora di più e spetta ai cattolici ed in primo luogo al Papa andare in altra direzione se vuole salvare la situazione.
Per prima cosa occorre che il mondo cattolico sia più unito alla gerarchia e questo è possibile solo se si ristabilisce l'autorità che negli ultimi anni è venuta meno. Chiunque può dichiararsi cattolico e dire qualsiasi cosa senza che venga ripreso: questo crea sconcerto ed incertezza tra i fedeli che invece hanno bisogno di certezze.
Vi sono molti movimenti ecclesiali che agiscono fuori da ogni controllo, (in qualche caso serpeggiano vere eresie); devono essere controllati.
I rapporti con gli altri, per quanto cordiali devono sempre essere impostati sulla verità; il dialogo, le formule di cortesia vanno bene ma l'obiettivo finale è la conversione diversamente si va indietro e non avanti.
Quando, come adesso l'errore anticristiano dilaga è necessario non solo la condanna dei principi errati in termini chiari ma anche dei loro sostenitori.
La gente deve sapere che l'approvazione di leggi come l'aborto l'eugenetica, l'eutanasia, le unioni omosessuali è colpa grave e chi vi aderisce si mette fuori della Chiesa. Se questo avverrà la speranza che si raddrizzi la barca è concreta, diversamente si continua a vivere nell'incertezza.

RINO TARTAGLINO



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     BENEDETTO XVI VISTO DAGLI ALTRI

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Le Monde (Francia) – Benedetto XVI l'ortodosso
Suddeusche Zeitung (Germania) – A guardia della fede
Frankfurter Allgemeine (Germania) – Il timone è in mani salde
The Indipendent (Gran Bretagna) – Un teologo ma non un pastore
El Pais (Spagna) – Questo Papa è l'uomo del no
Jornal do Brasil (Brasile) – Un irriducibile conservatore
Elefterotypia (Grecia) – Controverso ma cristallino

CINQUE SFIDE AL NUOVO PAPA

La visione laicista che propone Le Monde. Poiché "Molte prese di posizione del papa e del Vaticano hanno allontanato dalla Chiesa intere generazioni" il quotidiano propone alcune soluzioni.
1)Democratizzare la Chiesa decentrando il potere;
2) Colmare il divario con la società moderna (adeguarsi al mondo)
3) Allargare l'accesso al ministero sacerdotale (uomini e donne)
4) Rilanciare il dialogo con le altre organizzazioni religiose cristiane
5) Approfondire l'incontro con l'ebraismo e l'islam
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INTERNAZIONALE 587 del 22-28/4/2005



Quanto suggerito da vari autori su come dovrebbe agire il nuovo pontefice Benedetto XVI che il quotidiano francese Le Monde riassume in cinque punti (democratizzazione, modernizzazione, ampliamento ministero sacerdotale, dialogo con gli altri cristiani e con le altre religioni), costituisce esattamente quello che vorrebbero i laicisti il cui obiettivo è la demolizione della Chiesa Cattolica.
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REFERENDUM

I QUESITI DEL REFERENDUM DEL 12 - 13 GIUGNO

1) LA RICERCA
Cancella parti degli articoli 12,13,14 che vietano la ricerca clinica sugli embrioni, il loro congelamento e la clonazione a fini terapeutici.

2) GLI EMBRIONI
Abrogazione di una serie di restrizioni, come l'obbligo di realizzare in vitro non più di tre embrioni e l'obbligo del loro trasferimento nell'utero materno.

3) IL CONCEPITO
Simile a precedente ma con l'abrogazione totale dell'articolo 1. Si vuole affermare che i diritti delle persone già nate non possono essere considerati equivalenti a quelli dell'embrione.

4) L'ETEROLOGA
No al divieto di fecondazione eterologa. Si intende ripristinare la possibilità di ricorrere alla donazione di gameti da parte di persone estranee.

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DA RICORDARE AL MOMENTO DEL VOTO POLITICO

SONO PER IL SI AI REFERENDUM

Radicali, comunisti, verdi, massoni che militano nei due schieramenti ed anche sedicenti cattolici che noi definiamo incoerenti.
Fassino, D'Alema, Veltroni, Occhetto, Meccanico, Pecoraro Scanio, Miccichè, Cicchitto, Di Pietro, Biondi, Bertinotti, Bonino, Capezzone, Pannella, Prestigiacomo, Fini, Martino.

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SONO PER VOTARE NO AI REFERENDUM

I cattolici che non hanno capito o fingono di non capire che rischiando di far raggiungere il quorum vi è il pericolo di una vittoria dei SI. Insomma, i cattolici per la disfatta.
Prodi, Rosi Bindi, Parisi.

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SONO PER L'ASTENSIONE DAL VOTO

I cattolici e non cattolici che hanno capito la pericolosità di uno stravolgimento della legge; oppure, coloro che per ragioni di convenienza politica pensano di avere qualcosa da guadagnare stando dalla parte giusta.
Mastella, Follini, Buttiglione, Marini, Rutelli, Giuliano Ferrara, Berlusconi, parlamentari della Lega e oltre 200 firmatari appartenenti a Forza Italia e AN.
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NON SI VOTA IL DIRITTO ALLA VITA SE VINCONO I SI COSA SUCCEDERA'?

1) MERCIFICAZIONE DELLA VITA UMANA
2) LA SCOMPARSA DEI VALORI TRADIZIONALI


A) EMBRIONE NON HA DIRITTI

Per i referendari l'embrione non esiste come essere umano così si può usare per esperimenti, clonarlo, utilizzarlo per altri o distruggerlo.

B) EMBRIONI-CAVIE

Permettere gli esperimenti sull'embrione a scopo di ricerca per la guarigione di malattie come l'Alzheimer, il Parkinson, il diabete, i tumori. Nella realtà non vi è un solo caso al mondo che cellule staminali embrionali abbiano guarito qualcuno anzi, si sono rivelate cancerogene. Se vincono i si l'embrione diventa una cavia.

C) PROCREAZIONE ED EUGENETICA

I referendari propongono la produzione illimitata di embrioni sia per soddisfare la ricerca che per rendere possibile la selezione degli embrioni. Gli embrioni scartati per le loro qualità non gradite sono distrutti. Questa opzione ha un nome si chiama eugenetica già patrocinata nel passato dai darwiniani e da numerose logge americane.

D) ETEROLOGA – I FIGLI DI PADRI O DI MADRI SCONOSCIUTE

La fedeltà coniugale per i referendari non conta nulla. Il dramma dei figli che verranno al mondo senza sapere chi sono i loro veri genitori. In molti casi si sentiranno diversi dagli altri e avranno problemi di adattamento sia nella famiglia che nella società. Continueranno a domandarsi "chi sono io?"

I CATTOLICI, QUELLI VERI, NON VOTANO AI REFERENDUM

Famiglia & Civilta'- Via A. Centurione 9/d/9 - Genova

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L'EUROPA E LA GEOPOLITICA AMERICANA

L'ispiratore della strategia americana è lo studioso geografo britannico fondatore della geopolitica Halford John Mackinder. Mackinder già nel 1886 illustrò la sua concezione geografica del mondo sfociata nella famosa visione globale di due potenze in lotta per l'egemonia, l'una marittima – la Gran Bretagna – e l'altra continentale, l'Impero zarista.
Mackinder partecipa alla fondazione del celebre Istituto Affari Internazionali britannico (RIIA), nato come influente "Centro studi" di irradiazione del Rule Britannia, a fìanco di figure come Lord Albert Grey, membro della Gran Loggia di Inghilterra, della Pilgrims' Society e della Fabian Society, Herbert G. Wells, autore della Guerra dei mondi e figura di spicco dei servizi segreti britannici, della società magica della Golden Dawn (cui apparteneva pure il famoso mago nero Aleister Crowley) e autorevole portavoce della Fabian Society.

L'essenza del suo pensiero era la seguente: poiché il mondo anglosassone è proiettato sul mare, ed esercita un potere essenzialmente marittimo quasi assoluto, un possibile concorrente può essere rappresentato unicamente da una grande potenza continentale. Questa potenza (1904) era la Russia che si estendeva ormai dai confini degli Imperi tedeschi a Vladivostok occupando una regione che Mackinder stimava del massimo interesse, cruciale per lo sviluppo del mondialismo anglosassone. Nel suo disegno essa costituiva la regione- cardine della politica mondiale, il cuore geopolitica del mondo, che chiamò appunto Heartland.
"L'Heartland è la più grande fortezza naturale della terra", scriveva Mackinder. Essa appariva inespugnabile ad una potenza solo marittima, protetta com'era da ostacoli naturali e da estese pianure coperte da fitte foreste. Era la cosiddetta "mezzaluna interna", formata dall'arido deserto del Gobi, dal Tibet e dalle grandi catene di montagne che a mezzogiorno la circondavano a partire dal Caucaso. Al di là di questi ostacoli naturali si estendeva una fascia di grandi Paesi, Turchia, Iran, India e Cina. A nord l'Heartland era circondato da un oceano difficilmente praticabile, da mari impenetrabili e da immensi litorali (Coastlane). La fortezza aveva un solo lato debole, ad ovest: un accesso non protetto da ostacoli naturali che si estendeva dal Baltico al Mar Nero. Sulla scorta di questi dati geografici, Mackinder sosteneva che chi fosse riuscito ad impadronirsi dell'Est europeo avrebbe goduto di una posizione di vantaggio nel controllo dell'Heartland, e quindi dell'Eurasia.
Caposaldo irrinunciabile della visione strategica di Mackinder era impedire ad ogni costo che l'Heartland si espandesse verso i mari e oceani, perché ciò avrebbe costituito una minaccia per la sopravvivenza della supremazia della potenza marittima anglosassone.
Secondo punto irrinunciabile era impedire qualsiasi avvicinamento fra Russia e Germania dando luogo ad un superstato allargato con enormi risorse.
Secondo questo autore importante per dominare lo scacchiere mondiale è dominare il centro. Il centro è definito Heartland ed è situato nell'Europa orientale.

In sintesi, la tesi di Mackinder è così riassumibile:
1) Chi controlla l'Europa orientale domina l'Heartland;
2) Chi controlla l'Heartland domina il blocco eurasiatico-africano;
3) Chi domina il blocco eurasiatico-africano domina il mondo.

L'azione degli Usa è quindi di impedire che si formi in Europa un forte nucleo di Stati con una politica autonoma, l'esistenza della Nato serve a questo scopo. In secondo luogo creare una zona di stati cuscinetto tra Europa occidentale e la Russia sempre più legati agli interessi americani. Infine, erodere e ridimensionare il potere della Russia impadronendosi delle fonti energetiche del territorio intorno al Mar Caspio.
Per impedire che l'Europa si realizzi, come dice lo studioso Virgilio Ilari sono state fatte due guerre mondiali. L'Europa occidentale e la Russia anch'essa parte della Grande Europa, hanno l'opportunità di realizzare quel quadro geopolitico che per risorse economiche, politiche e militari sono in grado di garantire stabilità e benessere senza attuare quel tipo di politica aggressiva che sta conducendo l'America foriera di scontri e lutti che sono necessari per ribadire la sua supremazia. In questo senso gli interessi europei sono contrari alle aspettative della Élite americana. Noi europei abbiamo un solo problema, avere il coraggio necessario di essere autonomi dalle decisioni americane.

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LE FONTI SPURIE DELLA TEOLOGIA DI LUTERO

"Lutero, prima che un eretico, deve essere giudicato come gnostico".
card. Joseph Ratzinger


Dai manuali di storia abbiamo appreso che Lutero ha iniziato la sua ribellione a Roma all'epoca della questione delle indulgenze. Nella realtà, quando rese pubbliche le 95 tesi sulle indulgenze aveva già maturato un nuovo modo di vedere il cristianesimo.
Theobald Beer ha dimostrato che la fonte ispiratrice di Lutero è il Liber XXIV philosophorum, un'opera neoplatonica di Ermete Trismegisto.
In Germania sin dal Due-Trecento si diffuse un indirizzo teologico e mistico di tendenza panteista e nichilista chiaramente influenzato dal neoplatonismo riemergente. Questa mistica spuria si alimentava dell'umanesimo neopagano che andò affermandosi nel secolo XV e fu portato avanti in particolare dal "Circolo di Erfurt" frequentato da Lutero fin dal 1505. Un circolo, segretamente collegato al cabalismo di Reuchlin, nel quale si coltivò ante litteram quel relativismo antidogmatico e soggettivista di infiltrazione gnostica che, per il tramite del protestantesimo e del rosacrucianesimo, ritroveremo successivamente nella massoneria.
Agli inizi dell'età umanistica, Meister Eckart predicava la necessità di "unirsi all'Eterno Nulla": l'anima, particella divina imprigionata nel corpo, deve riunirsi al Nulla/Tutto dal quale deriva, ossia deve annichilirsi nella "divinità".
E in questo ambiente che Martin Lutero matura le opzioni fondamentali della sua teologia antiscolastica, nell'avversione non solo a San Tommaso d'Aquino, ma anche ai Padri della Chiesa, che hanno costituito il riferimento principale dell'Aquinate.
In aperta polemica con la pretesa di certi ecumenisti post-conciliari (secondo i quali in Lutero si dovrebbe leggere ed ammirare l'espressione di una fede vera anche se priva di ogni preambolo razionale).
Ennio Innocenti chiarisce che la "fede" di Lutero dipende da stati d'animo irrazionali e da oscure tradizioni gnostiche e disegna le influenze che Lutero ricevette dalla tradizione della mistica tedesca.
La radice gnostico rinascimentale del pensiero luterano è così profonda da rendersi visibile nel pensiero neognostico da Bohme a Hegel fino ai nichilisti "ultimi". L'autore osserva che gnostica è la forma sostanziale delle tesi luterane sull'irresponsabilità assoluta della anima umana, sulla totale inconoscibilità di Dio e, soprattutto, sul ribaltamento di ogni manifestazione divina nel suo esatto contrario (il bene si nasconde dietro il male, la santità si manifesta nel peccato, la virtù nel vizio) e sulla impossibilità che l'uomo collabori all'opera della sua salvezza. Tesi che oggi sono riprese dagli estremisti ecumenici, da certi carismatici, dagli ultra-catecumenali.

Per Lutero, infatti, la divinità e l'umanità di Cristo sono unite solo accidentalmente, e non ipostaticamente. Da qui conseguono da un lato il "sopranaturalismo", ossia l'assorbimento dell'umano nel divino, e dall'altro lato, il naturalismo, ossia la riduzione di Cristo alla sua sola umanità.

IL SOGGETTIVISMO TEOLOGICO
Lutero, mentre studiava un passo della Scrittura, ebbe, a suo dire, l'improvvisa "illuminazione", immediata e diretta – ossia di carattere psicologico e soggettivo' –, di essere stato salvato nonostante la corruzione irrimediabile della propria natura segnata indelebilmente dal peccato. Questo radicale soggettivismo dell'esperienza religiosa fa di essa un'esperienza del tutto incomunicabile.
Nel soggettivismo fideistico di Lutero il mondo è inteso come rappresentazione dell'io, nel senso proprio che sarà di tutto l'idealismo tedesco da Kant ad Hegel, passando per Fichte, Schelling e Schoupenauer. Per Lutero non vi è vera oggettività di Dio al di fuori di ciò che il soggetto sente e crede come vero.
Senza il soggettivismo fideistico non può capirsi neanche l'odio di Lutero verso la Chiesa. Egli, ritenendo l'esperienza religiosa una incomunicabile esperienza soggettiva, considera la Chiesa inutile, anzi di intralcio all'atto di fede come "illuminazione" immediata e diretta. La Chiesa per Lutero è solo quella "invisibile", "pura", "incorporea", quella che vive di "sola fides" nell'interiorità soggettiva di ciascun cristiano e che si rende soltanto occasionalmente visibile nelle riunioni assembleari dei fedeli, ossia nella comunità egualitaria ed a-gerarchica dei fedeli riuniti per la celebrazione della "cena Domini" come mero memoriale.
Lutero nega radicalmente la realtà della Chiesa, la sua necessità, la gerarchia papale e sacerdotale, il valore stesso dei Sacramenti che, infatti, nel protestantesimo vengono tutti, o quasi, azzerati. In tale prospettiva il Papa diventa l'"anticristo" e la Chiesa cattolica con il dogma e la disciplina liturgica limita la libertà dei cristiani. In realtà, furono proprio le chiese protestanti a subire l'assoluta soggezione del potere degli Stati nazionali.
La Chiesa cattolica ha sempre trovato, nel Papato la forza di resistere alle invadenze illecite del potere politico ed economico. Le chiese luterane, diventano subito subalterne al potere politico aprendo la strada al processo di secolarizzazione, e all'accettazione indiscussa di un capitalismo liberista dalle spietate leggi del mercato che si presumono inderogabili.
La riduzione in senso soggettivistico ed individualistico della fede ha comportato, in tema di predestinazione, un esito teologico irrazionalista. Chi stabilisce che uno è salvato e l'altro no? Lutero (e ancor più, dopo di lui, Calvino), è costretto a dare una risposta assolutamente ripugnante alla coscienza cattolica, perché presuppone un Dio senza misericordia che sceglie con totale irrazionalità. Dio, secondo Lutero, in una massa che è tutta votata alla dannazione, sceglie alcuni uomini in un modo assolutamente arbitrario. Questa arbitrarietà divina è l'elemento che lascia l'uomo in balia di un "dio" dai tratti capricciosi e dispotici.

"CONTRARIA SPECIES"
Anche nell'approccio esegetico alla Scrittura Lutero utilizza l'"auto- illuminazione soggettiva" e l'ermetismo. Questo tipo di approccio esegetico porta Lutero al radicale disconoscimento del rapporto Creatore/creatura, inteso come rapporto di amorevole "filiazione".
Nei suoi scritti principali, Lutero afferma che tutto ciò che non è Dio è "contraria species" a Dio, e quindi senza valore, anzi totale corruzione e malvagità. Dietro questa affermazione si scorge l'influsso della dottrina gnostica secondo la quale, essendo la creazione (in termini gnostici la "manifestazione") una frammentazione dell'unità divina primordiale, Dio crea negandosi, alienandosi nella creatura, sicché la redenzione della creatura consiste nel suo annientarsi, nel suo annichilirsi, in questo Dio inteso come unità indifferenziata e perciò come "Nulla che tutto contiene". La fonte utilizzata, in proposito, da Lutero è, per l'appunto, gnostica: solo il vuoto/Nulla, ne consegue che l'esistenza, la vita, è nient'altro che sofferenza alla quale bisogna porre fine mediante l'estinzione nichilista dell'essere.
La teologia luterana affermando l'assoluta inconoscibilità di Dio e il suo manifestarsi attraverso il ribaltamento dialettico nella "contraria species", Lutero, in altre parole, dichiara che tutto ciò che non è Dio è "antidio" e che la creazione, è essenzialmente malvagia. Come per la gnosi, anche in Lutero la creazione è il contrario negativo della divinità.
L'antropologia di Lutero dipende dalla sua teologia del "doppio contrario". Infatti, l'uomo è dualisticamente colto, da un lato, nella sua assoluta impotenza, nella sua totale passività, nella sua irrimediabile corruzione, sicché tutte le opere umane sono vanità, e, dall'altro lato, al contrario, nella sua sconfinata pretesa di essere, di porsi e di proclamarsi autosufficiente.
Questo dualismo antropologico è manifesto nella concezione luterana, che fu già catara, della intrinseca peccaminosità di ogni atto sessuale, anche se atto d'amore, sull'impossibilità e sull'inutilità alla resistenza ad ogni impulso sessuale trasgressivo e, quindi, sull'inevitabilità del permissivismo morale. IL soggettivismo, diventa immediatamente relativismo etico e, su un altro piano, liberalismo politico e liberismo economico. L'uomo luterano è del tutto determinato dal peccato, che gli è talmente connaturato da impedirgli ogni scelta, volontaria e spontanea, di bene morale.
In tale convinzione luterana si rinviene la base teologica dell'assolutismo politico e del totalitarismo, che hanno avuto la pretesa di costringere l'uomo al "bene" per mezzo della coazione giuridica e poliziesca o per mezzo delle mobilitazioni di massa. Ma questa antropologia negativa è anche la base teologica del capitalismo liberista che, come aveva ben intuito Max Weber, è stato storicamente favorito da un'organizzazione economica fondata sul "metodismo" o "ascetismo mondano" ossia sulla rigida morale professionale del calvinismo. Calvino, come è noto, per placare l'ansia da incertezza della salvezza dovuta al Dio irrazionale di Lutero, che salva indipendentemente dalle opere, introdusse l'idea per la quale segno di predestinazione è il successo economico.
Il che spiega perché il liberismo, dopo l'Olanda e l'Inghilterra, ha messo radici soprattutto in America. Il medesimo "biblismo sociale", con la sua etica degli affari, che soggiace al puritanesimo, fu fonte ispiratrice anche per Adam Smith nella giustificazione religiosa del "libero mercato". La forma autoritario-conservatrice del contrattualismo sociale e, in economia, del liberismo, che propugna l'egoismo come vera radice del vivere sociale, trova, dunque, il proprio fondamento teologico indispensabi le nell'antropologia negativa introdotta dalla Riforma protestante.
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BIBLIOGRAFIA
- La Gnosi Spuria - Don Ennio Innocenti
- Lutero - F. F. Brentano
- L'influenza della gnosi nella fede cristiana - Meinveille

 
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P O L I T I C A

I MISTERI DELL'11 SETTEMBRE 2001

Tutto il mondo si è chiesto come sia possibile che la più grande potenza mondiale sia improvvisamente apparsa così vulnerabile. Il generale Anatoli Kornukov, comandante della forza aerea russa, senza esitazioni affermò: "In generale, è impossibile compiere un atto di terrorismo nello scenario che è stato usato in Usa".

Vediamo di seguito alcune domande che non trovano esauriente risposta:
1) Perché hanno permesso il sopravvenire di un'azione del genere in un'area no fly zone? Se si fosse arrivati entro le dodici miglia dalle Torri, volando al di fuori del terreno assegnato, si era obbligati a retrocedere e, di fronte al rifiuto di allontanarsi, l'aereo avrebbe potuto rischiare anche l'abbattimento. Perché questo protocollo non è. stato seguito?

2) Perché in quell'11 settembre i radar preposti alla sorveglianza dello spazio aereo di New York non hanno "funzionato?"

3) Perché solo diversi minuti dopo (sessantatré per la precisione) che il secondo aereo si era schiantato sulle Twin Towers una squadra di caccia ha sorvolato il cielo di Manhattan.
E perché, ancora, tale squadra è stata fatta decollare non da New York, ma da una città distante quasi trecento chilometri? Avremo mai risposte ai mille perché?

4) il principale finanziatore di Al Qaeda, nei giorni precedenti e durante l'attentato dell'11 settembre si trovava al Pentagono a colloquio con altissime personalità del governo statunitense. Come mai le Torri crollavano ed un finanziatore di Al Qaeda colloquiava tranquillamente con funzionari americani? Cos'è Al Qaeda? Chi muove i fili dell'organizzazione? (Michail Chossudowsky, docente universitario canadese)

5) chi erano quei cinque cittadini israeliani visti a festeggiare all'interno di un furgone in prossimità del Word Trade Center, al momento del crollo delle Torri? Bloccati dalla polizia, due dei cinque risulteranno essere agenti speciali del Mossad. I cinque saranno presto liberati.

6) Che dire poi dei fantomatici dirottatori suicidi e della loro presunta identità? Tanti nomi di terroristi dati per morti (come ha fatto la Cia ad avere la lista dei presunti dirottatori in 24 ore. Mistero!) quell'11 settembre come per magia tornano in vita, vivi e vegeti. Chi c'era davvero all'interno degli aerei?

7) I servizi segreti russi, della Germania e dell'Egitto allertarono gli Usa sull'imminente pericolo senza che questi prendessero provvedimenti.

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L'attacco alle Torri Gemelle diede inizio alla guerra contro il terrorismo che iniziò con la cacciata dei talebani dall'Afghanistan. La questione del controllo delle grandi fonti del petrolio è stato dichiarato dai governi Usa "una questione di sicurezza interna" perché permette oltre ai profitti di controllare i consumi energetici dei paesi emergenti India e Cina. La grande società petrolifera Unolocal Corp. elaborò fin dal 1998 la possibilità di trasferire la produzione dell'Asia centrale con un oleodotto che doveva passare per l'Afghanistan – a detta del vice presidente John Maresca – ovviamente dopo l'insediamento di un regime amico. Nel luglio del 2001 membri dello spionaggio russo e britannico furono avvertiti da tre funzionari superiori americani T. Simmons, K. Inderfuth, L. Coldren che l'attacco all'Afghanistan era già pianificato cioè ben prima dell'attacco alle Torri Gemelle. Del resto, a guerra conclusa diventa presidente proprio quell'Hamid Karzai che per anni era stato consulente afgano della Unolocal. Una spiegazione meno ideologica potrebbe essere questa; per il resto vi sono solo ipotesi.
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LA MORTE DEL PAPA SUI GIORNALI STRANIERI

Kurier ( Austria) - "Io sono sereno, siatelo anche voi"
Al Quds – A N P – Tristezza in tutto il mondo per la morte del Papa
Le Soir (Belgio) - L'addio universale
O Globo (Brasile) – Addio, Giovanni di Dio
South China Morning Post (Cina) – Uniti nel cordoglio
El Tiempo (Colombia) – Ieri è morto un papa storico
Le Figaro (Francia) – La fine di Giovanni Paolo II
Le Monde (Francia) – Giovanni Paolo II, il papa delle moltitudini
Daily Mirror (Gran Bretagna) – Giovanni Paolo il Grande
Hindustan Times (India) – Un uomo che ha cambiato il mondo
Koran Tempo (Indonesia) – Arrivederci (in italiano)
Maariv (Israele) – Il papa è morto
Yedioth Ahronoth (Israele) – E' mancato
The Sun ( Malesia) – Il mondo piange la scomparsa del papa
La Jornata (Messico) E' finito il supplizio di Wojtyla
El Commercio (Perù) – Addio, amico Giovanni Paolo!
Gazeta Wyborcza (Polonia) – Giovanni Paolo II se n'è andato
San Francisco Chronicle (Stati Uniti) – Adorato, carismatico e controverso
Le Temps (Svizzera) – Comunione planetaria)
Yeni Safak (Turchia) - Il papa più influente dell'epoca moderna
El Universal (Venezuela) – Pianto

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DA "PANORAMA" N° 15 – 14 APRILE 2005

Riassume bene le opinioni del mondo laicista (Atei, agnostici, fautori di altre religioni e frange di quelli che una volta chiamavamo cattolici del dissenso)
LUCI E OMBRE DI UN GRANDE PAPA
L'EREDITA' DI GIOVANNI PAOLO II



PACE
DIRITTI UMANI
DIALOGO INTERRELIGIOSO
MEA CULPA
VIAGGI E MEDIA
NO
MORALE SESSUALE
DISSENSO NELLA CHIESA
RUOLO DELLA CURIA
FABBRICA DEI SANTI
AUTORITARISMO
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A differenza di Panorama, abbiamo apprezzato il Papa Giovanni Paolo II più per quelli che sono indicati No che per i Si
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Incontro


 


 

LIGURIA NOSTRA



LA VALLE DEL BISAGNO


IL torrente Bisagno, (già chiamato anticamente Feritor e Bisamnis) nasce dal monte Spina, poco sopra il Passo della Scoffera; la prima parte del suo alveo fino al Ponte della Paglia è stretto e precipita, successivamente in direzione della, foce si allarga gradatamente e la pendenza cessa quasi completamente al punto di diventare pianeggiante quando termina in mare nel centro di Genova.

Durante il percorso (circa venti chilometri) raccoglie le acque di molti torrenti provenienti dalle colline laterali; nella stagione delle piogge assai abbondanti, ingrossa parecchio e rischia di straripare, come é accaduto alcune volte. Molti mesi all'anno é asciutto in superficie e la poca acqua contenuta nel torrente scorre sotto la ghiaia.

Entrambe le sponde sono costeggiate da una strada carrozzabile, fatta eccezione di alcuni tratti ove la collina molto scoscesa ne impedisce la costruzione. Il solco scavato dalle acque nel primo tratto é una vera e propria "chiusa" stretto fra le gole dei monti. Ne sono una prova i molteplici paesi nel territorio di Bargagli sulla sponda sinistra e quelli di Davagna sulla destra. Dal Ponte della Paglia, in loc. Prato la valle si apre decisamente ed é caratterizzata da pendii nel fondo valle più declivi che ospitano su entrambi i versanti agglomerati abitativi con ampio e continuo sviluppo. Alle località montane di San Siro, San Cosimo, San Martino di Struppa sul versante destro e Fontanegli,Serino, Sant'Eusebio sul versante sinistro fanno riscontro ampie zone abitate al livello del torrente, Prato, Doria, Ligorna, Fullo e Molassana. Quest'ultima é andata espandendosi enormemente nella valletta laterale del Corrente Geirato (affluente del Bisagno) popolando completamente la sovrastante collina.

Superato lo sperone collinare di Montanasco, la valle diventa vasta in direzione della foce e il Bisagno scorre sotto alle montagne ormai lontane che fanno cerchio intorno ai popolati quartieri della città di Genova.
Sulla cima di questi monti vi sono fortificazioni in disuso che un tempo servirono a difesa della città contro le invasioni nemiche; sono i Forti Begato, Sperone, Castellaccio, Puin, Fratello Minore e Diamante sul versante orografico destro della valle. Su quello di sinistra il Monteratti, torre Quezzi e il Quezzi.

Giù nella valle, a livello del torrente, gli agglomerati abitativi di San Gottardo, San Sebastiano, Ponte Carrega, Staglieno, Marassi e San Fruttuoso.
I Crinali sovrastanti la valle furono nei secoli scorsi attraversati da importanti vie di comunicazione, vere e proprie direttrici di transito. Storicamente risulta che dal secolo XIIIº al XVIIIº avevano una loro precisa denominazione in riferimento ad entrambe le sponde del Bisagno. Quella di destra sviluppava un'alta via chiamata "Strada dei Feudi Imperiali" che iniziava dal Peralto (zona Righi) in direzione di Torrazza, Crocetta d'Orero, Casella. A metà percorso, dopo Torrazza, una deviazione arrivava ai Piani di Creto e scendeva al fondo valle passando da San Siro e San Cosimo di Struppa.

Quella di sinistra seguiva la Via Romana dal Ponte di Sant'Agata (28 arcate) e, dopo la borgata di Marassi passando da Quezzi seguiva la collina di Leamara toccava Sant'Eusebio, Bavari e Fontanegli; era parallela ad un altro percorso che superata la zona di Marassi volgeva in direzione del Santuario di Nostra Signora del Monte, i Camaldoli e lungo le pendici del Monteratti giungeva a Bavari e Fontanegli.

Entrambi gli itinerari si congiungendosi a Bavari, assumevano il nome "Via di Bavari", nel suo andare passava per Sant'Oberto, si univa alla "Via del Sale" proveniente da Bargagli e in un unico percorso raggiungeva il Passo della Scoffera, Queste zone erano frequentate oltre che da carovane di mercanti e viandanti anche da pellegrini che si recavano a far visita ai Santuari di Bavari e Nasche.

Queste, a grandi linee, sono le dimensioni che caratterizzano la struttura della Valle Bisagno. Nelle zone di campagna dell'alta Valle Bisagno la tipologia delle abitazioni ha in buona parte conservato le caratteristiche rurali e pastorali.

Visitare queste località è interessante sopratutto per quanto è offerto vedere. Si trovano antichi rustici in pietra, giardini con pergola, fienili e altre strutture che testimoniano una architettura legata alla civiltà contadina. Gli antichi abitanti di questa valle sono stati in gran parte contadini, vaccari, ortolani "I Bezagninn"; oggi in Val Bisagno il tenore di vita é completamente cambiato ma non così i suoi abitanti: essi sono legati alla loro Valle con tanto amore e tenacia.

Frequentare i percorsi pedonali ancora esistenti, e sono molti sia nelle borgate come sulle alture, vuol dire prendere direttamente contatto con realtà di un ambiente che è rimasto nella sua giusta dimensione, nel suo intrinseco valore, cosciente della grande utilità che ha nel vivere secondo natura rispetto al caotico traffico della grande città.

FRANCO GUERRIERO



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Incontro


 


 
RASSEGNA STAMPA


L'UNICO COLPEVOLE È LA VITTIMA


CORRIERE DELLA SERA 15/4/2005
– PER IL PENTAGONO I MILITARI USA NON SONO RESPONSABILI – COMMENTO - SE PER NON DEMORALIZZARE I SOLDATI A VOLTE SI DEVONO IGNORARE I FATTI, ANCHE GLI ALLEATI MERITANO UN PO' DI CONSIDERAZIONE.
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L'EUROPA CENSURA L'ITALIA


QUOTIDIANO NAZIONALE – 15/4/2005
- LA COMMISSIONE EUROPEA DICE NO ALLE ESPULSIONI COLLETTIVE – COMMENTO SE LA PRIMA COSA CHE UN IMMIGRATO DEVE FARE PER DIVENTARE EUROPEO È QUELLO DI VIOLARE LA LEGGE, NON CI MERAVIGLIA CHE IL 50% DEI DETENUTI SIANO IMMIGRATI.
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MOVIMENTI RELIGIOSI, "TRUPPE DI DIO" DA CONTROLLARE


LA STAMPA 17/4/2005
- DOPO IL CONCILIO SONO SORTI NUMEROSI GRUPPI ECCLESIALI CHE OPERANO IN DIVERSI CAMPI SPESSO CON SUCCESSO. VI SONO CASI DI DUBBIA FEDELTÀ ALLA DOTTRINA CATTOLICA – COMMENTO IL SUGGERIMENTO DEL GIORNALE È NON SOLO LEGITTIMO, MA AUSPICABILE. DUE SONO I RISCHI, L'AFFARISMO E LE ERESIE.
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ZAPATERO SFIDA IL PAPA – SÌ AL MATRIMONIO GAY


AVVENIRE 22/4/2005
– LUCE VERDE AI DIVORZI LAMPO ED ALLE UNIONI OMOSESSUALI. UN ANNO FA IL CARD. RATZINGER AVEVA AMMONITO "LEGALIZZARE QUESTE UNIONI DISTRUGGE LA FAMIGLIA" COMMENTOPOVERA SPAGNA CATTOLICA! È FINITA IN MANO A ZAPATERO CHE QUALCUNO HA RIBATTEZZATO PER LE SUE INIZIATIVE SATANERO
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È LA DEMOCRAZIA LA MISSIONE DELLA NUOVA NATO


IL GIORNALE 5/5/2005
– IL SEGRETARIO GENERALE JAAP DE HOOP SCHEFFER COSÌ SI È ESPRESSO IN UNA INTERVISTA A PROPOSITO DELLA NUOVA NATO – COMMENTO INSOMMA ESPORTIAMO DEMO CRAZIA GRATIS IN CAMBIO DI PETROLIO A PREZZI STRACCIATI. COSÌ I CONTI TORNANO.
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IN TOSCANA NASCE L'ASSESSORE AL PERDONO


LA REPUBBLICA 6/5/2005
– UN'IDEA DEL PRESIDENTE MARTINI E DI MASSIMO TOSCHI CHE HA GIÀ PRONTI I BIGLIETTI DA VISITA - COMMENTO IL PIÙ È FATTO ORA BISOGNA TROVARE LE COLPE DI QUALCHE ALTRO DI CUI PENTIRSI AMARAMENTE
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CALIFORNIA: BAMBINA DI CINQUE ANNI AMMANETTATA


GIORNALI E TV 7/5/2005
- MAESTRA PER FERMARE BAMBINA IRREQUIETA CHIAMA LA POLIZIA CHE NON TROVA DI MEGLIO CHE PORTARLA VIA PIANGENTE IN MANETTE – COMMENTO QUANDO ERAVAMO MENO ISTRUITI MA CON PIÙ BUON SENSO, IL PROBLEMA SAREBBE STATO RISOLTO CON DUE SCULACCIATE CON L'APPROVA ZIONE DI TUTTI. ORA CHE SIAMO PIÙ SCEMI CHIAMIAMO LA POLIZIA
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Incontro


 


 
FLAGELLAZIONE

BALDASSARRE TURCO
La decisione ingiusta
d'un magistrato vile
che, pur riconoscendo
il Figlio Tuo innocente,
lo stesso lo condanna
alla flagellazione,
ci rende tristi, o Madre,
per la miseria umana.
Tu vedi noi siam tali
che camminiam su un duplice
binario della vita:
sul primo ci lasciamo
andare alla deriva
dei nostri sensi umani,
sull'altro poi cerchiamo
di ritornare a galla.
Povero Figlio, mite
accetta le percosse;
e il nostro cuore geme
col cuore Tuo materno;
ad ogni duro colpo
noi sussultiam con Te
e scorre col Tuo il nostro
pianto per le Sue pene.
Ahimè, frequentemente
ambigui siam come
Pilato e come lui
le mani ci laviamo
e del fratello nostro
per nulla preoccupati,
facciam si che spesso
sia egli il flagellato.
O Vergine dolente,
fa' che le nostre lacrime
non siano esternazioni
di pii pietismi vari;
ma siano l'epressione
dei nostri pentimenti
e di tenaci impegni
a non peccare più.

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S. MESSA IN RITO LATINO

DOMENICHE E FESTE DI PRECETTO

CASA PROVINCIALE DELLE SUORE DELLA MISERICORDIA

ORE 10

VIA S. GIACOMO 26 - GENOVA (Carignano)

ASS.NE "UNA VOCE" - (Tel. 010.876.398)
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Incontro


 


 
V A R I E

LA MORTE DEL RAGIONIERE

Con le ultime riforme del ministro Moratti sembrerebbe che gli istituti tecnici siano destinati insieme ai professionali a passare sotto il controllo delle Regioni. Poiché molti insegnanti pensano che questo sia un declassamento, molte scuole hanno deciso di trasformare l'istituto tecnico in un liceo. La cosa è semplicissima, basta togliere alcune ore all'insegnamento delle materie professionali ed introdurre un paio d'ore di latino o preferibilmente di filosofia ed il gioco è fatto. Ecco inventato il liceo economico. I ragazzi negli ultimi anni hanno capito che dopo tutti i cambiamenti l'unica cosa che veramente è cambiata è che si può studiare meno ed essere promossi lo stesso. Il risultato più ovvio è che se i ragionieri già sanno poco adesso con le cinque o sei ore di contabilità, facendone ancora meno saranno ancora più ignoranti. In compenso sapranno qualcosa di filosofia che permetterà loro di rimanere disoccupati con più spirito di rassegnazione.
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PETROLIO E FAVORI

Da qualche mese si comincia a parlare dell'operazione "Oil for food" in termini di operazioni poco pulite. In che cosa è consistita l'operazione su nominata? La cosa è presto detta; all'epoca di Saddam, per aiutare gli iracheni sottoposti ad embargo, si consentiva all'Iraq di esportare un certo quantitativo di petrolio per permettere l'acquisto con questi proventi di prodotti alimentari. Sotto questa etichetta sarebbero usciti più barili di petrolio di quanto consentito e tutto con la complicità di politici e funzionari dell'Onu, almeno così si dice. Ovviamente, Saddam direttamente o indirettamente avrebbe favorito anche politici che erano contrari all'intervento militare in Iraq. Si dice che vi sarebbero implicati anche degli italiani, ma la cosa è da accertare.
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GIUDICE INCRIMINA IL LIBRO DELLA FALLACI

IL giudice di Bergamo Armando Grasso ha respinto la richiesta di archiviazione del pm Maria Cristina Rota titolare di un'inchiesta nata dalla denuncia di Adel Smith, presidente dell'Unione musulmani d'Italia per vilipendio all'Islam. Le frasi contestate sono contenute nel libro "La forza della ragione". Il ministro Castelli, e noi condividiamo, ha commentato: "È coercizione del pensiero". Non siamo d'accordo con la Fallaci nei suoi giudizi sull'Islam e neppure su quelli riguardanti le ragioni dell'occidente che qui tralasciamo; tuttavia, rileviamo aspetti che non dovrebbero essere ignorati.
Chiunque in Italia ed altrove può dire quello che vuole contro i cattolici e non accade mai nulla. Un esempio per tutti, il sig. Smith durante una trasmissione di Bruno Vespa, con molta determinazione definì il Crocifisso "un cadaverino nudo appeso ad un legno" e ancora : "altro non è che un deicidio-suicidio", di recente aveva qualificato il Papa come extracomunitario. In un ospedale dove era ricoverata sua madre ha tolto il crocifisso dalla parete e gettato dalla finestra. Che cosa gli è accaduto? Sicuramente nulla. Abbiamo forse paura a fare giustizia oppure ci riteniamo tanto superiori che non ci possono neppure sfiorare? Qualcuno, come Padre Livio, pensa che la caccia al cattolico sia operazione anticristica.
L'altro aspetto riguarda la giustizia in generale. Da una parte si punisce in maniera leggera criminali, assassini condannando a pochi anni di galera con l'intento di recuperarli, dall'altra, invece si è severissimi per i cosiddetti reati di opinione. Così contano più le parole dei fatti. In questo modo la fiducia nella giustizia rimane all'ultimo posto nella mente delle persone oneste mentre si rafforza in quella dei malfattori. Occorre abolire i reati di opinione se vogliamo conservare la libertà.

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SADDAM IN MUTANDE

In questi giorni è circolato sui giornali ed altri mezzi di informazione la fotografia di Saddam Hussein con i calzoni in mano mentre provvede a sistemare le sue cose nel chiuso della sua cella.
Se le fotografie sono state fatte uscire dalla stessa amministrazione del carcere con lo scopo di umiliare il dittatore, mi sembra cosa meschina che non evidenzia nessuna superiorità dei democratici occidentali. Se invece i responsabili sono altri, i musulmani, a ragione, si aspettano punizione esemplare del colpevole.

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LA RECESSIONE

Dopo tanti balletti di cifre è arrivata la comunicazione dell 'OCSE che colloca l'Italia economica in situazione difficile. L'economia italiana non cresce anzi, arretra quindi siamo alla recessione. A giudizio del ministro Siniscalco il problema non è tanto il superamento del deficit del 3% rispetto al PIL che deve preoccupare, quanto trovare il sistema di far crescere l'economia. La riduzione delle imposte, gli incentivi possono dare una mano ma, sono le imprese italiane che devono essere più competitive. Un po' di ossigeno per i conti possono arrivare dalle privatizzazioni ma questo non basta. Occorre fare di più
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Incontro


 


 

SPETTACOLI


LE CROCIATE di RIDLEY SCOTT (FILM)


Al regista Ridley Scott non importa la storia ma solo una tesi: tutto il male è nel cristianesimo.
Qui non si tratta di un film velleitario e un po' grossolano, come capita spesso agli americani con la storia, ma è un pugno nello stomaco della verità.
IL film di Ridley Scott Le crociate è uno spettacolo che impegna tante energie per instillare nello spettatore tre semplici idee: primo, la storia del cristianesimo e della Chiesa è un cumulo di orrori e di vergogne; secondo, l'islam sì che era moderato e tollerante; terzo, l'Occidente ha seminato morte e distruzione nel mondo.
Ecco, lo schema manicheo ritorna in questo filmone di Scott, ma a parti invertite: i crociati, i preti, i templari, la Chiesa, i cattolici sono tutti dei farabutti. E non sono nemmeno in buona fede: usano la religione per uccidere e depredare. Gli altri, i diversi, le culture alternative, cioè l'islam, sono dei pezzi di pane.
Il sultano Salah Addin (Saladino) è un brav'uomo che predica pace e tolleranza.
Il vescovo di Gerusalemme, invece, mangia e urla come un matto.
I templari? Tutti mascalzoni, atei e spergiuri. Il cavaliere protagonista del film, non crede in Dio. Le religioni? Uccidono l'uomo, come spiega un prete ospedaliero Cavaliere di San Giovanni.
Sembra che sulla sceneggiatura del film fosse stato minuziosamente scritto: il Papa deve avere la stessa faccia del padrino. Poi, la morte di Giovanni Paolo II ha suggerito di tagliare alcune scene che screditavano il pontefice dell'epoca.
La storia è brutalmente usata per farei sorbire uno sciropposo comizio disseminato in dialoghi non solo irrealistici ma imbarazzanti. Ma la cosa più stupefacente di questo film è l'inverosimiglianza degli uomini di quel tempo, ricostruiti secondo una sensibilità liberal assolutamente improbabile.
Si può immaginare il Saladino che raccoglie da terra un crocefisso d'oro e lo risistema, con la cura di un bravo sagrestano, su un altare? Il Saladino è pietoso, democratico e ironico e mentre taglia la testa a un feudatario cristiano Renaud de Chatillon, uomo brutale, si odono le note di una famosa cantata sacra di Bach. La quale cantata di Bach, è peraltro a tutt'oggi vietata nei territori governati dai discendenti del Saladino. Nel film non c'è nessuna attenzione al contesto in cui maturano i fatti.
Eppure la verità storica ci dice che a quel tempo cristiani e musulmani vivevano in pace sotto il custode del regno latino di Gerusalemme, re Baldovino. Sarà proprio l'arrivo del Saladino a rompere questo delicato equilibrio.
E' un film ideologico, a tesi. Come la peggior letteratura, e il peggior cinema. Perché siamo in un'epoca ideologica. Che usa la storia come leggero pretesto. Al regista non interessa il passato, l'uomo "vero" è l'utopista sessantottino - presente chissà come in ogni epoca, un sessantotto perpetuo – che costruirà il regno dei cieli in terra. Se le crociate e gli avvenimenti connessi hanno rappresentato sia in campo cristiano che musulmano anche momenti di violenza e di sfogo delle umane rapacità, almeno ebbero la caratteristica di esser state vissute e pagate con molto sangue e direttamente. Con un eroismo che è del tutto assente in chi pretende di giudicare quei fatti.
Il protagonista del film, Balian (che corrisponde a un personaggio storico, un nobile crociato che in realtà non è mai stato un fabbro), afferma di non voler combattere per «le pietre» di Gerusalemme, bensì per i suoi abitanti, per il suo «popolo». Non è vero: crociati e musulmani sapevano entrambi essere generosi e caritatevoli ma lottavano proprio per il possesso di quelle «pietre», dei santuari che avevano visto David e Gesù. Non si può capire il passato con la mentalità di oggi. Il regista Ridley Scott ha chiamato in causa persone vissute e fatti accaduti quasi mille anni fa, persone che pensavano e agivano in modi e per motivi lontanissimi dai nostri.
Dal punto di vista storico, il film di Scott è pieno di errori: abiti e scene, armi e paesaggi sono fatti per stupire e affascinare ma non hanno quasi nulla in comune con le cose di quasi mille anni fa. Si poteva anche far guerra contro il nemico ma quel che non si doveva fare era odiarlo. È giusto essere contro la guerra ma bisogna anche rispettare la verità della storia, nella quale stanno le nostre radici. La storia non è una carnevalata; è una cosa seria. Nel film di Ridley Scott è la grande assente.

 
Incontro



 




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