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Progetto Europa



 
L'EUROPA E LA GEOPOLITICA AMERICANA

L'ispiratore della strategia americana è lo studioso geografo britannico fondatore della geopolitica Halford John Mackinder. Mackinder già nel 1886 illustrò la sua concezione geografica del mondo sfociata nella famosa visione globale di due potenze in lotta per l'egemonia, l'una marittima – la Gran Bretagna – e l'altra continentale, l'Impero zarista.
Mackinder partecipa alla fondazione del celebre Istituto Affari Internazionali britannico (RIIA), nato come influente "Centro studi" di irradiazione del Rule Britannia, a fìanco di figure come Lord Albert Grey, membro della Gran Loggia di Inghilterra, della Pilgrims' Society e della Fabian Society, Herbert G. Wells, autore della Guerra dei mondi e figura di spicco dei servizi segreti britannici, della società magica della Golden Dawn (cui apparteneva pure il famoso mago nero Aleister Crowley) e autorevole portavoce della Fabian Society.

L'essenza del suo pensiero era la seguente: poiché il mondo anglosassone è proiettato sul mare, ed esercita un potere essenzialmente marittimo quasi assoluto, un possibile concorrente può essere rappresentato unicamente da una grande potenza continentale. Questa potenza (1904) era la Russia che si estendeva ormai dai confini degli Imperi tedeschi a Vladivostok occupando una regione che Mackinder stimava del massimo interesse, cruciale per lo sviluppo del mondialismo anglosassone. Nel suo disegno essa costituiva la regione- cardine della politica mondiale, il cuore geopolitica del mondo, che chiamò appunto Heartland.
"L'Heartland è la più grande fortezza naturale della terra", scriveva Mackinder. Essa appariva inespugnabile ad una potenza solo marittima, protetta com'era da ostacoli naturali e da estese pianure coperte da fitte foreste. Era la cosiddetta "mezzaluna interna", formata dall'arido deserto del Gobi, dal Tibet e dalle grandi catene di montagne che a mezzogiorno la circondavano a partire dal Caucaso. Al di là di questi ostacoli naturali si estendeva una fascia di grandi Paesi, Turchia, Iran, India e Cina. A nord l'Heartland era circondato da un oceano difficilmente praticabile, da mari impenetrabili e da immensi litorali (Coastlane). La fortezza aveva un solo lato debole, ad ovest: un accesso non protetto da ostacoli naturali che si estendeva dal Baltico al Mar Nero. Sulla scorta di questi dati geografici, Mackinder sosteneva che chi fosse riuscito ad impadronirsi dell'Est europeo avrebbe goduto di una posizione di vantaggio nel controllo dell'Heartland, e quindi dell'Eurasia.
Caposaldo irrinunciabile della visione strategica di Mackinder era impedire ad ogni costo che l'Heartland si espandesse verso i mari e oceani, perché ciò avrebbe costituito una minaccia per la sopravvivenza della supremazia della potenza marittima anglosassone.
Secondo punto irrinunciabile era impedire qualsiasi avvicinamento fra Russia e Germania dando luogo ad un superstato allargato con enormi risorse.
Secondo questo autore importante per dominare lo scacchiere mondiale è dominare il centro. Il centro è definito Heartland ed è situato nell'Europa orientale.

In sintesi, la tesi di Mackinder è così riassumibile:
1) Chi controlla l'Europa orientale domina l'Heartland;
2) Chi controlla l'Heartland domina il blocco eurasiatico-africano;
3) Chi domina il blocco eurasiatico-africano domina il mondo.

L'azione degli Usa è quindi di impedire che si formi in Europa un forte nucleo di Stati con una politica autonoma, l'esistenza della Nato serve a questo scopo. In secondo luogo creare una zona di stati cuscinetto tra Europa occidentale e la Russia sempre più legati agli interessi americani. Infine, erodere e ridimensionare il potere della Russia impadronendosi delle fonti energetiche del territorio intorno al Mar Caspio.
Per impedire che l'Europa si realizzi, come dice lo studioso Virgilio Ilari sono state fatte due guerre mondiali. L'Europa occidentale e la Russia anch'essa parte della Grande Europa, hanno l'opportunità di realizzare quel quadro geopolitico che per risorse economiche, politiche e militari sono in grado di garantire stabilità e benessere senza attuare quel tipo di politica aggressiva che sta conducendo l'America foriera di scontri e lutti che sono necessari per ribadire la sua supremazia. In questo senso gli interessi europei sono contrari alle aspettative della Élite americana. Noi europei abbiamo un solo problema, avere il coraggio necessario di essere autonomi dalle decisioni americane.

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TARTAGLINO RINO



 
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