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SMESSE
LA S. MESSA TRIDENTINA E LA S. MESSA DOPO LA RIFORMA DEL PAPA PAOLO VI
CONFRONTI

Al di là delle intenzioni e delle giustificazioni che hanno portato alla riforma liturgica che ha interessato prevalentemente la S. Messa; in parte buone come la volontà di avvicinare di più i cattolici al S. Sacrificio, in parte meno buone come l'intento ecumenico di realizzare un rito che può andar bene anche ad altri, il risultato voluto o meno è stato poco soddisfacente. Mentre il rito tridentino rispecchiava in tutti i suoi aspetti la teologia cattolica nella sua pienezza e nel tempo ogni piccola variazione doveva essere un completamento un perfezionamento dell'esistente a maggior gloria di Dio, il nuovo rito guarda in alto ma anche molto agli uomini per cui il confronto può essere così sintetizzato:
LA S MESSA TRIDENTINA ( RITO LATINO) LA S MESSA DELLA RIFORMA POST CONCILIARE
1) UNIVERSALITA’ E ACCENTRAMENTO
L'uso della lingua latina rende uguali tutte le S. Messe in qualunque paese e per tutti i popoli. Tutti possono sentirsi uniti in una comune espressione di preghiera. L'uniformità dei riti rende centrale la posizione di Roma che rimane l'unica fonte da cui si attingono le norme per la liturgia
1) DECENTRAMENTO E PARTICOLARITA’ l'abbandono del Latino e l'adozione delle lingue correnti fa perdere a Roma la centralità a favore delle singole particolarità nazionali, viene sminuito il concetto di universalità rappresentato da una lingua unica. Il fatto che esistano varie traduzioni della S. Messa di Paolo VI , come la proposta di adozione di nuove edizioni (Ordo Missae) riguardanti la S. Messa da un senso di precarietà tipica dei periodi dì transizione
2 ) VERTICALISMO E CRISTOCENTRISMO La Chiesa è la CASA di DIO essa da l'immagine simbolica del Paradiso in Alto vi è DIO 1'altare è posto in posizione elevata ed è proiettato verso l'alto come scala per raggiungere l'Altissimo. Il sacerdote ed i fedeli sono rivolti alla stessa parte, verso Dio che trionfante è in alto. Il sacerdote celebra volgendo le spalle ai fedeli quasi a confermare il senso di mistero che e contenuto nel Sacrificio. I fedeli sanno che attivamente al sacro possono agire solo le persone consacrate mentre a loro spetta una partecipazione interiore con la preghiera ed il raccoglimento l'azione è data dall'offerta. 2 ) ORIZZONTALISMO, ANTROPOCENTRISMO ED ECCLESIALISMO IMPLICITO
L'altare " versus populum" è un tavolo piano di solito spoglio è come se Dio fosse in mezzo a noi. L'architettura è concentrica tutto tende ad essere sullo stesso piano; Il sacerdote celebra in modo che tutti possano vedere, Il Mistero della consacrazione (che comunque rimane) deve realizzarsi con quel raccoglimento che non è possibile senza un certo grado di riservatezza. "La Chiesa si ripiega su se stessa in un certo senso celebra se stessa" (Card Ratzinger)
3) DEFINIZIONE DEI RUOLI E SACRALITA’
Nella Messa Tridentina il celebrante può toccare con le mani l'Ostia (non i fedeli, le loro mani non sono consacrate). L'ideale è che oltre la balaustra accedano solo coloro che hanno preso gli ordini anche se minori. Nell'antico, era così, poi col diminuire delle vocazioni furono ammessi giovani per il servizio della Messa ma in ogni caso il ruolo del sacerdote è specifico: unico incaricato ad operare nel Sacro.
3 ) POPULISMO E CONFUSIONISMO Una mal intesa promozione dei laici e delle donne porta ad abolire qualunque separazione tra altare dove il sacerdote celebra ed i fedeli (sono abolite le balaustre). Tutti possono intervenire per leggere le intenzioni, improvvisare preghiere. La comunione in mano ci trasforma tutti in "ministri straordinari". Da notare,come ultimamente sia stata respinta dal Vaticano la pretesa "cleri calizzazione" dei laici.
4 ) PREGHIERA E RACCOGLIMENTO Poiché la S. Messa è Sacrificio aumentarne il numero è vuoI dire aumentarne i frutti ed i meriti. La S. Messa ha valore anche con la semplice presenza del sacerdote. Importante la partecipazione numerosa dei fedeli ma non esistono motivi per ridurre le celebrazioni. I fedeli devono seguire con attenzione e pregare secondo i tempi della Messa così come devono osservare i momenti di raccoglimento previsti. 4 ) COLLETTIVISMO
Si valorizza eccessivamente tutto ciò che è collettivo; Si tenta un tipo di orazione, ritenuta valevole solo se fatta in comunità ed in forza della comunità (Card. Siri). Ridurre il numero delle Messe, Aumentare le concelebrazioni. "Più Messa e meno Messe" secondo un'affermazione che ben definisce le intenzioni dei suoi fautori.
5 ) SOLENNITA' E COMPOSTEZZA La S. Messa è il centro della Liturgia pertanto, tutti i fedeli sono tenuti alla massima compostezza , quando è possibile si deve ammantare il rito della massima solennità. Poiché il celebrante sostituisce Gesù Cristo, i fedeli devono rispettare i tempi di preghiera e raccoglimento. L'azione avviene all'altare ed i fedeli devono seguire senza inutile attivismo spesse volte più esibito che sentito e senza iniziative estemporanee. 5) ATTIVISMO
In base a ciò si partecipa alla S. Messa solo se si canta, si legge ci si muove, Nella nuova Messa i tempi per il raccoglimento e la preghiera sono ridotti. Certi atteggiamenti (troppe strette di mano, preghiere a braccia aperte...) sono troppo esibiti, tanto da far sembrare la cerimonia un sacra rappresentazione come quelle che avvenivano nel medioevo
6) TRADIZIONE E PROGRESSO DELLA LITURGIA La Liturgia si è formata nel tempo , piccole modifiche, aggiunte sono state fatte in ogni tempo dai primi secoli a S. PIO V e fino ai tempi presenti, questo per migliorare e perfezionare gli atti del culto. Nella Messa Tridentina si è proceduto con lievi modifiche che non hanno mai stravolto i contenuti, non vi è mi stata una rottura col passato ma sempre una continuità. 6 ) ARCHEOLOGISMO
Si tende a negare il progresso della Sacra Liturgia (connesso con quello generale della Chiesa), si vorrebbe semplicemente ripristinare lo stadio "primitivo" o supposto tale. Si dimetica che la Chiesa è viva e che la sua liturgia non può essere pietrificata nel passato.
7 ) CATTOLICESIMO - LA S. MESSA SACRIFICIO E PRESENZA REALE DI CRISTO
La S. Messa per i cattolici è sacrificio uguale a quello della Croce anche se incruento.. Non è commemorazione come semplice ripetizione simbolica dell'Ultima Cena ma fatto reale con la presenza di Cristo.
7 ) PROTESTANTESIMO Connesso con il precedente spesso si tende a "saltare " a Chiesa per ritornare al"Gesù della storia" Si lascia oscurare il carattere di Sacrifico dell'Eucaristia -che i protestanti negano - riducendo l'Eucaristia soprattutto o soltanto a Cena nella quale ci si deve tutti comunicare comunque con il rischio di numerose comunioni sacrileghe perché ricevute non in grazia di Dio (specialmente all'estero dove spesso non ci si confessa da anni).


 
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